MEDICINA INTEGRATA

AGOPUNTURA

L'agopuntura è una forma di terapia medica, che si avvale della stimolazione di determinate zone cutanee per mezzo di sottili aghi metallici, con lo scopo di ripristinare un equilibrio alterato da qualsiasi causa.
Ogni anno vengono pubblicate centinaia di sperimentazioni cliniche che indagano l’efficacia dell’Agopuntura in un numero crescente di patologie.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono 104 le patologie trattabili con l’Agopuntura:

a)  malattie interne: asma, diabete, colite funzionale, ulcera duodenale, diarrea, stipsi, emorroidi, dispepsia, ipertensione arteriosa lieve, ecc;

b) malattie dell’apparato genito-urinario: impotenza, infertilità, dismenorrea, sindrome premestruale, vaginite;

c)   malattie muscolo-scheletriche e neurologiche: artrosi, artrite, borsiti, sciatica, tendiniti, cefalea, emicrania, nevralgia del trigemino, postumi di ictus cerebrale;

d)   malattie dell’orecchio/naso/gola: cali dell’udito, vertigini, acufeni, sinusite, faringite cronica;

e)    malattie infettive: bronchite, raffreddore comune, rinite allergica, epatite;

f)    malattie cutanee: acne, eczema, herpes simplex e zoster;

g)   Disturbi psichici ed emozionali: ansia, stress, depressione, insonnia.

La lista è molto lunga e riportarla per intero è forse inutile, in quanto tutte le affezioni sono suscettibili di miglioramenti, alcune fino alla guarigione. Esiste però una notevole differenza tra curare e guarire: tutto ciò è vero per qualunque terapia medica e l’agopuntura non si sottrae alla regola.

NEURALTERAPIA 

E’ un metodo diagnostico oltre che terapeutico che induce autoguarigione nell’organismo, attraverso il “sistema di regolazione di base”(Matrice extracellulare di Pischinger) in cui è immerso il Sistema Nervoso Autonomo (simpatico e parasimpatico) che possiede la capacità di dirigere l’autoregolazione dell’organismo. Piccole quantità di anestetico locale (procaina) sono utilizzate non per cancellare il dolore (non è una terapia sintomatica  del dolore), ma per portare informazioni energetiche al sistema regolatore di base (un tempo definito connettivo lasso), dove si manifesta ogni processo infiammatorio, interrompendo vie riflesse patologiche e normalizzando i disturbi vegetativi tramite la ripolarizzazione delle membrane cellulari. I primi studi sul comportamento dell’organismo dopo applicazione di anestetici locali risalgono alla metà dell’800 e  agli inizi del 900 si nota che la procaina ha anche un effetto antinfiammatorio oltre che anestetico se applicata localmente. Ma la scoperta più importante avviene nel 1941 ad opera dei fratelli Huneke, medici entrambi che scoprono il “fenomeno secondo”:i dolori di un’artrite capsulare della spalla sinistra scompaiono  immediatamente e in modo permanente dopo infiltrazione di una cicatrice della tibia dx. Poichè queste due strutture non appartengono allo stesso segmento, la guarigine e quindi la malattia avvengono attraverso la struttura elettrica del neurovegetativo.

OMOTOSSICOLOGIA

L’Omotossicologia o Omeopatia antiomotossica viene definita come metodica medica appartenente all'area delle medicine alternative e basata sullo studio dei fattori tossici per l’uomo, chiamati omotossine, identificati come cause di tutte le malattie. L'omotossicologia viene considerata una corrente dell'omeopatia. E’ nata a cavallo tra la prima e la seconda metà del ‘900, grazie all’intuito e alla scienza di un medico tedesco, Hans Heinrich Reckeweg, che, unendo le sue conoscenze in omeopatia classica e in fitoterapia ai concetti della medicina ufficiale (anatomia, biochimica, patologia generale, anatomia patologica), elaborò un modello interpretativo della malattia e una serie di farmaci, preparati secondo le regole dell’Omeopatia, che ancora oggi mantengono una grandissima validità, anzi rivelano la sua grande capacità di intuire con largo anticipo sui tempi alcuni concetti che sono oggi alla base della Medicina più avanzata. L’omotossicologia, alla luce di questi concetti, aiuta l’organismo (sempre inteso come insieme di mente e corpo), a mantenere o recuperare la sua equilibrata reattività, non dimenticando che ogni persona, in conseguenza del suo codice genetico ma anche delle influenze ambientali, delle malattie avute in precedenza ecc, ha una sua reattività di base, che si è tentato di classificare per praticità, nella storia della medicina, con il nome di “costituzione”, “temperamento”, “biotipo” e che ci dà informazioni importantissime fin da subito' L' omotossicologia cura con
farmaci omeopatici complessi in diluizione decimale e nuove sostanze (nuovi ceppi di nosodi, organoderivati di suino, catalizzatori del Ciclo di Krebs studiate ad "hoc" per ogni persona dal medico

OSTEOPATIA

L'Osteopatia è una scienza terapeutica naturale, manuale e globale, fondata su una conoscenza precisa dell'anatomia e fisiologia del corpo umano.
Ci si serve delle mani come mezzo di diagnosi per evidenziare le disfunzioni e l'assenza di mobilità dei tessuti che comportano un' alterazione dell'equilibrio generale dell'organismo.
I tre principi dell'osteopatia:
  • Unità del corpo Come metodologia olistica (dal greco olos=tutto) l'osteopatia considera l'individuo nella sua globalità: ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell'intera struttura, dunque, l'equilibrio psicofisico e il benessere.
  • Relazione tra struttura e funzione Un corretto equilibrio tra struttura e funzione regala al nostro corpo una sensazione di benessere. Qualora tale equilibrio venga alterato (a causa di un trauma per esempio) si parla di disfunzione osteopatica, ossia di una restrizione di mobilità e perdita di movimento in una parte del nostro corpo (ossa, muscoli, organi, etc..).
  • Autoguarigione In osteopatia non è il terapeuta che guarisce, ma il suo ruolo è quello favorire la capacità innata del corpo ad auto curarsi.
Dopo un breve colloquio sulla storia clinica del paziente e dopo la valutazione degli esami strumentali, l'osteopata si accerta che il caso sia effettivamente di sua competenza.
Egli valuta quindi la postura, la qualità e l'estensione dei movimenti articolari, la tonicità neuromuscolare, la mobilità dei visceri, delle strutture connettivali e di quelle cranio-sacrali attraverso specifici test di valutazione.
Svilupperà quindi un programma specifico di trattamento che comprende tecniche strutturali, viscerali, fasciali e cranio-sacrali.